Filosofo scozzese. Docente di Matematica e
quindi di Filosofia all'università di Edimburgo, fece parte della
cosiddetta scuola scozzese (V. SCOZZESE) che
elaborò la filosofia del senso comune, di cui
S. espose i principi
in
Elementi della filosofia della mente umana (3 volumi, 1792-1827),
Lineamenti di filosofia morale (1793) e in
Filosofia delle
facoltà attive e morali dell'uomo (2 volumi, 1828). Sostenitore
dell'immaterialità della mente, criticò il Sensismo francese e il
Materialismo corrente.
S. diede anche importanti contributi alla teoria
estetica (
Saggi in materia di gusto, inclusi in
Saggi filosofici,
1810) e con le sue opere influenzò notevolmente il pensiero europeo, in
particolare francese, di primo Ottocento (Edimburgo 1753-1828).